sabato, maggio 05, 2007

Dieci film di fantascienza

Secondo una recente e famosa rivista di fantascienza, questa sarebbe la classifica dei dieci migliori film di fantascienza in base all'opinione dei lettori:

1° Serenity
2° Guerre Stellari
3° Blade Runner
4° Il Pianeta delle Scimmie
5° Matrix
6° Alien
7° Il Pianeta Proibito
8° 2001 Odissea nello Spazio
9° Terminator
10° Ritorno al Futuro


Capisco appieno il perché di posizioni così strambe (Serenity al primo posto? Odissea nello spazio ottavo?): si tratta di lettori di fantascienza non più giovani. O meglio, relativamente giovani. Trentenni, come me. Affezionati comunque ad una fantascienza che al cinema non c'è più e non si trova più, quella del viaggio stellare, delle atmosfere esotiche, del duello con armi laser, della paura dell'alieno, del fascino dell'ignoto. Oramai sembra che certe atmosfere, certe emozioni, siano adatte solo ai telefilm. Firefly (la serie di Serenity) ne è una prova, come pure Star trek, che al cinema fatica a riempire le sale e non sembra competitivo. La metamorfosi di Guerre Stellari, da rocambolesco film di avventura fantasy in salsa tecnologica a roboante e vuoto colossal di luci e suoni iperpompati, ne è la metafora. Sembra che la fantascienza sia blockbuster, che queste due entità si siano fuse insieme in un genere di successo molto attuale e molto apprezzato (almeno in termini di biglietti staccati), e che sia impossibile trovare la fantascienza come piaceva ad Asimov, a Lem, a Dick... Fantascienza pura, che però non vende, perché è soprattutto atmosfera e si presta malamente a divenire un giocattolone pieno di effetti speciali.

Così Serenity, film figlio di una fantascienza nostalgica (e nel contempo innovativa) balza al primo posto. Ultima memoria di un modo di fare film che privilegiava il contenuto al contenitore, anche quando il contenuto era solo una sana manciata di azione. Guerre stellari erà così, ed infatti guadagna la seconda posizione. Il primo Guerre Stellari era genuina, rocambolesca, appassionata fantascienza, un film d'azione ambientato tra le stelle... una guerra, stellare. Blade Runner reincarna in se il modo di fare fantascienza che più mi piace: quello di vole dire le cose senza parlare direttamente dell'argomento. Trasmettere emozioni, sensazioni, voler far riflettere con una storia che sembra distante ed invece è vicinissima... è il Philiph K. Dick che viene compreso e non stravolto, tradotto senza snaturarlo. Il Pianeta della scimmie è un capolavoro della fanstascienza epica, tanto epico quanto poco fantascientifico... eppure colossale. Per ricordarsi della vera fantascienza, occorre rivederlo. Ci si renderà conto che si può fare fantascienza senza scollegare il cervello, senza scendere a compromessi con il cervello puerile del più scemo degli spettatori, del quale tuttavia l'industria del cinema continua a preoccuparsi (visto che anche lui, come noi, paga il biglietto). Matrix è un effetto speciale reinventato, e quando l'effetto speciale non serve a giustificare il budget del film ma è invece al servizio del film, chi si intende di fantascienza se ne accorge. E poi l'estetica conta, un'immagine al rallentatore di pallottole che fendono l'aria è tanto emozionante quando l'inquadratura di una galassia dalla finestra di un'astronave. Basta capirlo, e saperla inserire nel contesto.

Il resto della classifica non lo commento. Io non sono d'accordo con questa classifica, ho tentato solo di capirla. Forse son d'accordo che i film che contano sono proprio quelli, ma li ridistribuirei diversamente. Tuttavia, quella classifica ci vuole dire qualcosa. A me ha detto tutto questo.

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