mercoledì, ottobre 17, 2007

Una certa idea di democrazia

Leggendo e chicchierando qua e là riguardo partito democratico, libertà di scelta e politica... credo di aver concluso che la democrazia, quella vera, non esista più.
In modo del tutto astratto, il governo che fa quello che veramente vuole il popolo si otterrebbe solo se il popolo (per intero) fosse in parlamento. Ipotesi che ovviamente, non è realistica. Un'altra ipotesi meno utopistica ma altrettanto irrealizzabile sarebbe quella di far concordare al popolo un programma comune, quindi mandare su un "tecnico" che lo attui. E' l'ipotesi di Grillo, che vuole utilizzare internet al fine di catalizzare la volontà dei cittadini, quindi affidare il mandato di attuare la loro volontà ad un candidato qualunque, da silurare se incapace di portarlo a termine. Piuttosto irrealistico, ma l'ipotesi in sé è interessante.

Io credo che il sistema politico ideale sia quello in cui mi trovo di fronte 100 proposte di programma, e posso scegliere (io come ogni altro cittadino), qual'è quella che più si addice alla mia idea di cosa voglio che lo stato faccia. Naturalmente è fodamentale che i cittadini siano in grado di sviluppare questa idea. Cosa che è terribilmente osteggiata da chi è al potere: i cittadini non devono avere una loro idea di cosa va fatto e cosa no va fatto!!! I cittadini, secondo i potenti, devono solo essere d'accordo con quello che loro pensano che vada e non vada fatto.
Ma io che ho un'idea di cosa è giusto e cosa è sbagliato, che ho un cervello e sono in grado di analizzare criticamente il mondo che mi circonda, che sono da solo il grado di comprendere che c'è un modo che mi piace di fare politica e uno che non mi piace... io devo avere il diritto di scegliere!!! Di scegliere il candidato che più mi rappresenta, che esprime le idee il più possibile vicine alle mie.

Per questo mi girano le palle a duemila quando sento dire in giro che "i partiti sono troppi", che bisogna "ridurli". Se i partiti sono tanti ma sono anche inutili, cioè non offrono nessuna reale alternativa, è giusto che siano chiusi all'istante. Ma se i partiti hanno un senso, cioè hanno un programma che li differenzia uno dall'altro, che li rende solidi nelle loro proposte e valide alternative rispetto agli altri... cazzo, ce ne devono essere eccome!!! Voglio poter scegliere, voglio poter dire "su questo sono d'accordo, su questo no, su questo in parte" e vorrei poter affermare con orgoglio di aver votato il partito (tra i tanti) che davvero mi rappresenta.
Invece cosa abbiamo? Un bipolarismo della minchia. Le coalizioni. Cioè -per dirla alla Berlusconi- la politica della scelta di campo. Quella in cui devi essere d'accordo o con loro o con gli altri. Dove la devi pensare in maniera duale: o sei d'accordo con noi, o sei contro di noi. Ma aspetta... questo non era forse un ritornello fascista?

Così adesso, chi ha un minimo di coscienza civile, una responsabilità politica reale, un poco di cultura, un minimo di cervello... cosa deve fare? Votare assieme alle pecore per la meno schifosa tra le due alternative? Cioè votare per il partito (dei due) con il quale è meno in disaccordo? E' bestiale, ma è così. La democrazia è morta.

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