sabato, gennaio 12, 2008

Non è affatto leggenda

Sono andato al cinema a vedere Io sono Leggenda, l'ultimo rifacimento cinematografico del racconto di Richard Matheson (del quale il film, almeno stavolta, mantiene il titolo). Una bellissima cornice piena di niente. Ero andato al cinema pieno di speranza, perché conoscevo il soggetto del film e soprattutto il voto di internet movie database era incoraggiante. Cosa mi sono ritrovato? Un film banale, anzi banalissimo. Attenzione, perché potrebbe sembrare che non mi sia piaciuto: non è così. Tutto sommato ho passato due ore scarse in maniera piacevole, tutto scorre, Will Smith è bravo, il cane meglio ancora (dovrebbero candidarlo all'oscar). Nonostante il film mi sia piaciucchiato, non posso che pormi le seguenti domande:

1) Perché un film che parte da un soggetto che ha come scopo analizzare la solitudine umana, il senso di vuoto, la drammatica presa di coscienza di poter essere davvero l'ultimo uomo sulla terra butta questa possibilità nel cesso e riduce l'introspezione psicologica del protagonista a degli intermezzi tra un'inquadratura digitale e la successiva scena d'azione?

2) Perché gli sceneggiatori hanno deciso invece di concentrarsi sull'aspetto terrificante della mutazione dell'umanità in esseri spietati e notturni (che nel romanzo erano una specie di "parodia" del criminale all'ennesima potenza) riprendendo pari pari idee già viste e riviste in film come 28 giorni dopo? Abbiamo già visto quel film. Questo era un altro film, su temi diversi. Perché hanno abbandonato l'idea originale del film per fare la copia di uno già fatto?

3) Perché quei due o tre guizzi di genialità della sceneggiatura sembrano buttati nel mezzo della storia senza che siano minimamente approfonditi? Ad esempio, perché fanno quasi intendere che i notturni abbiano ripreso ad avere un qualche tipo di struttura sociale, senza poi approfondire il tema? Faceva davvero schifo sprecare due o tre scene per far capire che il capo (?) dei notturni forse provava qualcosa per la donna rapita dal protagonista? Ma soprattutto... se questo risvolto non ha nessuna conseguenza, che ce lo metti a fare? E se invece lo ritieni importante... perché non lo sviluppi adeguatamente?

4) Cosa ce ne frega dei flashback del passato del protagonista dove si vede con gran sfarzo di effetti speciali che i ponti che collegano Manhattan alla terra ferma vengono fatti saltare in aria dagli aerei militari? Non si capiva già abbastanza dalle inquadrature in cui si vedeva chiaramente il ponte di Brookleen sventrato? Non era meglio che il racconto di quello che accadde venisse fatto da Will Smith a parole, non avrebbe arricchito di più il personaggio? Insomma c'era proprio bisogno di impiegare centinaia di comparse e effetti speciali per quelle tre o quattro inutili scene di flashback? Non finiscono per rompere l'atmosfera del film? Forse no, perché non c'era.

5) E' davvero una cosa intelligente aver ricreato i notturni al computer, secondo il regista ed il suo staff? Per quale motivo? Per far spalancare loro la bocca oltremisura e farli saltare come spiderman da una parte all'altra? Non era molto meglio rispettare l'idea originale del racconto e dare l'idea che si muovano come teppisti, in bande e animati da una furia cieca? Secondo loro, trasformarli in trogloditi senza cervello che saltano come cavallette rende meglio l'atmosfera oppure è in netto contrasto con la sensazione di silenzio e vuoto assoluto che dovrebbe accompagnare ogni fotogramma del film?

6) Ma c'era davvero bisogno di far vedere che gli esseri umani sono sopravvissuti da qualche parte? In fondo a noi... cosa ce ne frega? La storia è incentrata sul protagonista. Che incontri due altri esseri umani guasta completamente la tensione che si dovrebbe creare nell'immedesimarsi in lui... unico rimasto, solo, sperduto. Ma va bene, è una scelta. Però che alla fine il film faccia anche vedere che i due sopravvissuti raggiungono davvero la colonia è assolutamente inutile, non ha uno straccio di senso. Insomma una scena da tagliare, anzi da non girare nemmeno.

7) "Io sono Leggenda" non c'entra una minchia con il fatto che lui ha scoperto la cura per il virus. Io sono leggenda si riferisce al fatto che se un uomo è l'unico sopravvissuto della razza umana, è leggenda. Il titolo insomma aveva un altro significato rispetto a quello che il regista ha voluto dargli, facendo riassumere tutta la storia in quelle due o tre frasi che si sentono pronunciare alla fine e che danno un'interpretazione sbagliata (rispetto all'intento originale) del titolo. Allora mi chiedo... che senso ha riprendere il titolo del racconto originale se poi devi storpiarne il senso?

8) Ma perché mai 'sto film dura un'ora e cinquanta minuti? Alla fine, scorrendo le sette domande che mi sono posto fin qui, ho notato che almeno la metà dei difetti che ho riscontrato in questo film (superficialità, poco spazio all'introspezione del protagonista, poco respiro alle scene di solitudine e atmosfera) potevano essere risolte con mezzora di film in più. Abbiamo davvero paura che i ragazzini rincoglioniti si annoino a vedere un film che indugia sulla desolazione della città deserta? O sulle psicosi che il protagonista accusa restando solo per mesi e mesi? Perché non far durare questo film due ore e mezza e aggiungere maggiore valore alla recitazione di Will Smith, visto tra l'altro che viene pagato milioni? Perché non farci sentire soli e abbandonati per mezzora di più? Alla fine l'incontro con i notturni avviene troppo presto. E quello con gli altri sopravvissuti arriva così in fretta che non abbiamo fatto in tempo a provare la sensazione di solitudine nemmeno un pochino. Ecco, alla fine, perché il film non ha funzionato.

Per concludere, aggiungo il link ad una recensione del romanzo di Matheson. Basta la recensione a comprendere che occasione sprecata sia questo ultimo film.

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