giovedì, ottobre 01, 2009

Omologhi

La Gelmini ha dato dell'imbecille a Piergiorgio Odifreddi, praticamente come se Platinette desse della cicciona a Victoria Beckham. Risposta di Odifreddi su Il Fatto: "Non collaboro con gli omologhi dei cavalli senatori di Caligola".

Ho notato inoltre che il governo continua allegramente a sostenere che programmi come Annozero portano voti alla destra. Lo dicono sghignazzando, come farebbe la Banda Bassotti, perché secondo loro è una cosa buffa. Non si rendono conto che così ammettono di avere un'idea di giornalismo come di qualcosa che serve a portare voti da qualche parte. Sarebbe il caso di far notare a lorsignori che il giornalismo (quello vero, non quello fatto dai zerbini all'italiana) ha il dovere di riportare i fatti, e secondariamente di esprimere opinioni sui fatti riportati. Se un fatto, quando viene riportato, sposta voti a destra o a sinistra, non è una questione che deve interessare al giornalista: lui deve riportare il fatto indipendentemente, perché il suo ruolo è informare.

Poi cè la questione dell'opinione. Gasparri (che ieri a Ballarò ha dato ampio esempio della sua pochezza mentale, e per questo è ministro) ha fatto scuola facendo passare il concetto che "pluralismo" significa "assenza di opinione", per cui una televisione pluralista, come dovrebbe essere la televisione pubblica, cioè la televisione di tutti, è secondo Gasparri una televisione che non si schiera, che non prende posizione, neutra e neutrale, assente, vuota. Come il suo cervello. Mentre è ovvio che una televisione pubblica, proprio perché è di tutti, dovrebbe esprimere le posizioni di tutti, e quindi possedere un palinsesto che preveda opinionisti di ogni tipo. Allo spettatore (e al suo telecomando) sta l'arduo dovere di cambiare sul canale sul programma che più lo aggrada. Ma no, per il governo televisione pluralista significa "merda a reti unificate".
Riesco quasi a sentire il rumore dei neuroni degli italiani che si spengono.

Nessun commento: