mercoledì, gennaio 13, 2010

Il Mestiere dell'Avventuriero

I "racconti" che seguono saranno inseriti come presentazione delle tre classi di personaggio disponibili nel gioco di ruolo Lo Zeist che sto sviluppando assieme ad alcuni amici. Ispirandoci al sistema proposto dal manuale Arcani Rivelati per D&D terza edizione, abbiamo pensato che tre classi base fossero più che sufficienti a definire tutte le tipologie di avventuriero (ovviamente ciò è possibile se il sistema permette di personalizzarle a sufficienza). In realtà per molto tempo sono stato sul punto addirittura di ridurre tutte le classi a due sole: Combattente e Incantatore. Ma poi mi sono convinto che il combattente avrebbe potuto essere una versione "specializzata" dell'avventuriero, ovvero un avventuriero che, proprio come l'incantatore, ha ricevuto un addestramento in una particolare disciplina. Nel caso del combattente la disciplina è quella militare, ovviamente. E così, per esclusione, è nata la terza classe: l'Avventuriero, a includere tutti coloro che non hanno avuto la fortuna di ricevere addestramento in nessuna delle due discipline, la magia o le armi.
Beh questi tre racconti di pochissime righe parlano di un avventuriero, di un combattente e di un incantatore.

Avventuriero
“Da dove provieni, straniero?” Non fu la voce rauca del corpulento avventore che infastidì Nikopol, né la domanda. Fu la schiuma. La schiuma della birra, che gli colava ai lati della bocca aggrappandosi alla barba ispida. L'omaccione se ne accorse e si pulì il volto con il braccio. Rimaneva sudicio abbastanza da meritarsi un posto d'onore al bancone di quella bettola. “Vengo da Keremish.” Rispose Nikopol. “Keremish? ...ormai solo i gabbiani abitano Keremish. O gli sciacalli. Tu cosa sei? Un gabbiano o uno sciacallo?” Nikopol scostò il mantello di lana cotta che gli copriva l'armatura di cuoio, e passò la mano su una delle sue spade. Odiava essere scambiato per un ladro, talvolta era necessario ribadire il concetto. L'uomo intravide la lunga lama appesa alla cintura, raccolse il suo boccale e si allontanò dal bancone, pallido in volto. “Quindi sei un avventuriero...” Affermò l'oste, poggiando davanti a Nikopol un bicchiere di liquore nero e denso. Nikopol lo strinse tra le dita, lo portò alle labbra e lo mandò giù tutto d'un fiato. “Sono un gabbiano. E uno sciacallo.”

Combattente
La folla sembrava essersi accalcata velocemente, lasciando perdere qualsiasi faccenda. I mercanti dietro i bancali colmi di merce cercavano si sollevarsi per scorgere anche loro qualcosa di quello che stava accadendo. Il capitano Redmill si fece largo mostrando il simbolo delle autorità di Wallace. Fate passare! State indietro!” continuava a ripetere, ma fu presto costretto a scostare con forza i curiosi. Al centro della piazza giacevano quattro dei suoi uomini, privi di sensi. Uno galleggiava nell'acqua della fontana, un'altro doveva aver sfondato la ruota di un carretto cedendovi sopra. Ancora ansimante per la battaglia, una ragazza in armatura ruotava una lunga spada intimando a tutti di stare alla larga. Calma ragazza! Calma! - disse Redmill avvicinandosi con le mani protese verso di lei - Sono il capitano Reginald Redmill della guardia cittadina di Wallace... deponi le armi e spiegami cosa è successo!” La combattente abbassò l'arma. Gli occhi azzurri ancora brillavano per l'ardore della mischia. "Mi chiamo Lenora, sono una volontaria dell'ordine di Andrapond. E spero che non dover spiegare anche a lei quali sono i livelli minimi di galateo che mi aspetto dalle autorità cittadine.”

Incantatore
La figura che avanzava tra le macerie era quella di un giovanotto appena trentenne, con barba incolta e capelli rossicci terribilmente in disordine. Non che fosse importante, in quel momento, perché gli unici che potevano notarlo erano tre briganti piuttosto arrabbiati. “Tu! - tuonò uno di loro – Sei stato tu a uccidere mio fratello Kurme e i suoi compagni?” Il mio nome è Dumrod – gli rispose il ragazzo, come se non avesse sentito la domanda, e fosse invece intenzionato a mostrare a quella canaglia un minimo di buone maniere – e se quel ladro e stupratore di contadine che ho incenerito sulla strada era tuo fratello Kurme, allora sì, sono stato io. Ma uno dei suoi compagni è fuggito in questa direzione. Hai per caso visto dov'è andato?”
Il brigante sfoderò una pesante mazza chiodata e strinse i denti fino quasi a farsi sanguinare le gengive. I suoi due compari fecero lo stesso, facendo balenare al sole delle lunghe lame ricurve.
“Sei morto, idiota!” Gridò quello con la mazza, e si scagliò in avanti nel tentativo di colpirlo. Ma la mazza attraversò il corpo di Dumrod come se si trattasse di una figura intangibile.
“Prima di vibrare il colpo verso qualcosa, - sussurrò una voce alle loro spalle – assicuratevi che non si tratti di una illusione.”
L'ultima cosa che videro fu un bagliore elettrico, che scaturiva dalle mani di quel giovanotto appena trentenne, con barba incolta e capelli rossicci terribilmente in disordine.

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