venerdì, gennaio 28, 2011

L'amore delle pietre

Oggi mi sono ricordato di un fumetto che sto leggendo, un manga in realtà, Vinland Saga. Notevole dal punto di vista della ricostruzione storica (è ambientato in Europa del nord attorno all'anno mille), è disegnato con un tratto molto curato, decisamente più curato della stragrande maggioranza dei manga. Mi è tornato in mente per un discorso apparso in uno degli ultimi numeri, in cui un prete straccione, rivolgendosi a un principe vichingo, gli spiega che in realtà chi è più vicino a dimostrare il vero amore puro così come ci insegna il Vangelo è... un sasso. Perché il sasso non è vivo, quindi non brama nulla di ciò che lo circonda, non ha bisogno di niente, è privo di ogni egoismo, è fuori da ogni equazione. Il sasso si offre tale e quale è, al pieno delle proprie possibilità, senza ingannare (se inganna non è colpa sua, ma dell'ambiente che lo circonda). Lui dona senza ricevere nulla. Il sasso è amore puro. Ma il sasso è morto.
La disturbante equazione tra amore e morte mi è rimbalzata nel cervello oggi, perché ad un certo punto avevo fame, ma non volevo far perdere tempo a nessuno, né spendere soldi. E ho rinunciato a mangiare, mettendo i miei bisogni in secondo piano. Ma prima o poi avrei dovuto mangiare, e mangiare significa "consumare" qualcosa, quindi disturbare, alterare, trasformare... interagire. E significa farlo per egoismo. Un egoismo buono, se vogliamo, un egoismo necessario, di cui nessuno può rimproverare l'altro, fintanto che nulla toglie al prossimo.
E qui il pensiero mi si è incasinato. Quand'è che si non toglie nulla al prossimo? Bevo acqua, imbottigliata chissà dove esaurendo sorgenti che vengono pagate una miseria, utilizzando plastica inquinante per le bottiglie, trasportate con mezzi inquinanti su e giù per il mondo, pagate mille volte il prezzo di un'acqua di rubinetto (per non parlare del fatto che sgorgava gratis), e la bottiglia dovrà essere gettata, differenziata, riciclata. Disturbo. Le persone pagate per fare tutto questo sono certamente pagate poco, probabilmente non in regola con le norme di sicurezza, assunte con contratto a termine. Disturbo. Potrei bere l'acqua del rubinetto di casa, e infatti così faccio quando sono a casa. E se posso bevo a una fontanella. Ma oggi stavo per prendere l'aereo e la mia sete è diventata disturbo. Non avrei disturbato nessuno se fossi stato sasso.
Insomma credo che la morale sia che vivere implica una sana dose di egoismo, e che la cosa importante è stare attenti a che non degeneri. Poi l'aereo è partito, e tutte queste riflessioni sono rimaste materiale per blog.

3 commenti:

Fabio Antinucci ha detto...

L'uomo non è mai in completa armonia con tutto ciò che lo circonda, bensì in uno stato di precaria tolleranza. Sottoscrito in pieno tutto ciò che dici!

Fabio Antinucci ha detto...

*sottoscrivo :P

Bigio ha detto...

Equilibrio. Ecco cosa serve. Equilibrio. :)