giovedì, novembre 17, 2011

Skyrim, ovvero il misterioso motivo per il quale la Bethesda non sforna giochi perfetti

Recentemente ho ripreso a videogiocare assiduamente. Messi in pausa i libri e i racconti che devo terminare, ho deciso di trastullarmi per qualche settimana appresso ad alcuni titoli piuttosto gustosi che si sono affacciati sul panorama videoludico negli ultimi tempi. Dopo aver finito per l'ennesima volta Shadow of The Colossus nella sua nuova edizione HD per PS3, ho acquistato Skyrim.



Riguardo quest'ultimo titolo, vale la pena spendere qualche parola, casomai aveste intenzione di spendere 70 euro per acquistarlo, invogliati dalle buone recensioni che il gioco sta ottenendo su riviste del settore e blog. Avendo giocato anche a Morrowind, Oblivion, Fallout 3 e a Newt Vegas, so bene come la Bethesda lavora, e quali sono i suoi obiettivi. Differentemente dalle ambizioni di coinvolgimento cinematografico di molti videogiochi attuali, Skyrim segue nelle intenzioni i suoi predecessori, puntando invece a rievocare un immedesimazione del giocatore in prima persona all'interno di un mondo virtuale dettagliatissimo. Raramente (volendo quasi mai) il punto di vista esce della visuale in prima persona, al punto che occorre voltarsi attivamente per seguire i dialoghi tra diverse persone quando ci si trova coinvolti in una discussione. La ricostruzione degli ambienti, dei paesaggi e l'attenzione ai dettagli sono i punti di forza del gioco. Il filo della trama scompare sommerso dalle centinaia di missioni secondarie più o meno importanti che il giocatore può scegliere di affrontare o meno, mentre in questo gioco ancora più che negli altri è possibile cimentarsi in una serie di attività di costruzione, artigianato e professione che contribuiscono tanto quanto l'ammazzare i nemici al passaggio di livello. Insomma si potrebbe anche trascorrere gran parte del tempo in cerca di ingredienti per una sostanziosa zuppa di farro, e cucinarla, per ottenere comunque punti esperienza sufficienti a crescere. Ma dubito che molti lo faranno.

In molti stanno già lamentandosi per il cospicuo numero di bug presenti nel gioco. Il mio disappunto però deriva dalla evidente non volontà dei programmatori di rifinire alcuni difetti evidenti che da anni affliggono i titoli Bethesda. Possibile che saliti a cavallo ancora non sia possibile sfoderare l'arco e attaccare? Ogni volta occorre scendere e affrontare il nemico, poi risalire. Senza considerare che il gioco non si premura di segnalarvi dove si trovano la vostra cavalcatura o eventuali vostri alleati, con il risultato che se una volta scesi da cavallo questi viene attaccato e fugge, bisognerà perdere ore a perlustrare l'intera zona cercando di capire dove diavolo sia fuggito. Allo stesso modo, se il vostro compagno alleato viene divorato dietro l'angolo da una tigre, voi lo scoprirete solo quando dopo chilometri vi volterete a guardare indietro e non lo troverete più a seguirvi. Questi non sono "bug" bensì sono dettagli che la Bethesda non sembra proprio considerare importanti.

Tra le altre cose che i giochi Bethesda non vogliono proprio considerare ci sono le relazioni tra i personaggi. Che un compagno ti segua per tutto il gioco o che tu lo incontri casualmente una volta sola, il massimo che puoi ottenere da lui è uno sconto sui prezzi o una confidenza in più sulle dicerie di paese. Qualsiasi tipo di romancing è bandito, ma sarebbe chiedere troppo. Basterebbe anche solo che voltandosi verso il proprio compagno, dopo aver sconfitto un drago o completato una missione, si possano chiedere le sue opinioni a riguardo. O che gli si possa comprare un cavallo (se voi ce l'avete, lui vi seguirà a piedi per tutto il mondo, di corsa!). Se l'obiettivo del gioco era l'immedesimazione, questi dettagli sono tutt'altro che trascurabili.

Su ogni altro aspetto, Skyrim è inattaccabile. Grafica di altissimo livello, trama interessante (e sottotrame altrettanto interessanti), ore e ore di gioco, centinaia di articoli e oggetti da utilizzare, bellissimo anche il passaggio di livello con le abilità che si sviluppano in "rami". Insomma un titolo che non si può evitare di consigliare, ma che ancora una volta ti costringe ad aggiungere "è comunque un gioco Bethesda." Che vi piaccia o meno poi, dipende da voi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Eh il gran difetto dei videogiochi di ruolo è che tutti, bene o male, li paragoniamo a perle del passato come Baldur's Gate, dove l'interazione con i compagni era più profonda. Qualcuno conosce un titolo moderno che si avvicini a BG?

Bigio ha detto...

Sì, Dragon Age (il primo, ovviamente).