giovedì, maggio 31, 2012

Sobriamente un paio di palle.

NOTIZIA DELL'11 MAGGIO 1976
«Non si svolgerà la parata militare del 2 giugno Roma. La parata militare del 2 giugno, quest'anno, non si svolgerà.» Lo ha comunicato il ministro della difesa Forlani, con una nota ufficiale. La decisione è stata presa a seguito della grave sciagura del Friuli e per far si che i militari e i mezzi di stanza al nord siano utilizzati per aiutare i terremotati anziché per sfilare a via dei Fori imperiali.

NOTIZIA DELL' 29 MAGGIO 2012 
Giorgio Napolitano: «Celebreremo sobriamente il 2 giugno ma lo dedicheremo alla memoria delle vittime, al dolore delle famiglie e anche a momenti di scoramento che devono essere superati.»

Secondo me una parata può essere "sobria" quanto una peperonata con le salsicce può essere "light". Qualcuno dice (giustamente) che a pochi giorni dall'evento, i soldi della parata sono già stati spesi. E' vero, ma le centinaia di soldati che sfileranno a passo dell'oca davanti al presidente avrebbero potuto essere impiegati per dare una mano dove serve. Ogni mezzo utile che invece di essere di supporto sfilerà il due Giugno, sarà un calcio in faccia ai disagiati dell'Emilia. Annullare la parata non significa annullare la festa del 2 Giugno, che resta una festa importante, significa dedicarla alle vittime del terremoto e forse quindi darle importanza e senso: la Repubblica è vicina alle vittime. Magari qualcuno così si ricorda pure che cosa si festeggia il 2 Giugno, visto che per gran parte degli italiani è la festa delle forze armate.


lunedì, maggio 28, 2012

Orte e Narni(a)

Narni
Oggi ho visitato Orte e Narni, due cittadine che distano una mezz'ora di macchina l'una dall'altra. Entrambe hanno borghi medievali di pregevole rilievo storico e artistico, con chiese e edifici del XII secolo e incredibili storie da raccontare. Basti pensare che a Orte sono ancora attive alcune delle Confraternite medievali affiliate alla chiesa che nel XII secolo e nei secoli successivi hanno gestito opere di bene e controllate gran parte del potere cittadino, mentre Narni è il paese che ha ispirato i romanzi di Narnia, ben noti a molti grazie ai film Disney da essi tratti.

Narni, centro storico
Ho scattato un bel po' di foto, alcune ve le allego così potete farvi un'idea di quanto valga la pena visitare certi paesini. Ma (c'è sempre un ma) anche stavolta il mio puntiglio e la mia capacità critica non hanno saputo risparmiarsi. Come ho detto prima, le due città sono a mezz'ora di macchina l'una dall'altra. Allora come si spiega che Orte è amministrata in maniera così assolutamente idiota dal punto di vista turistico, mentre Narni dimostra molta più attenzione di quanto non ci si aspetti?

Esempi. Il centro storico di Orte è intasato dalle automobili! ...e stiamo parlando di viuzze larghe un paio di metri che si snodano tra palazzi medievali, con piccole piazzette e chiese incantevoli. Come cazzo è possibile che tali viuzze siano inondate di automobili? Ci sono piazze di dieci metri per dieci nelle quali trovano posto cinque automobili, stipate in cinque posti auto ricavati non si sa con quale gioco di incastri. E se si va a vedere, si tratta di auto con l'autorizzazione a entrare, quindi di persone che abitano nel centro storico e che hanno ottenuto il permesso di parcheggiarvi. Come è possibile, mi chiedo? Non si rendono conto che devastano il paesaggio e il patrimonio comune? Mi direte: ma la vecchina che abita nel centro storico mica può farsela a piedi. Beh, vi assicuro che c'erano dei SUV tra le auto autorizzate! Le vecchine comprano dei fuoristrada lunghi quattro metri per girare nei centri storici? Ne dubito fortemente. Per non parlare dei parcheggi inventati: nel centro storico di Orte ogni pertugio è buono per infilare la macchina. C'è un parcheggio a pagamento nel mezzo della città storica, costruito con ingegno (e spudoratezza, se vogliamo) che costa 0,50 centesimi all'ora. Eppure, appena fuori dal parcheggio a pagamento, ci si imbatte in automobili parcheggiate gratuitamente ai margini dei risicatissimi passaggi stradali. Sono autorizzati pure quelli? Perché allora non farli parcheggiare nel parcheggio (oggi è vero era lunedì, ma era vuoto!), oppure multarli? Non si spiega. Per scattare le foto delle vie più caratteristiche ho dovuto faticare, perché ogni volta dovevo evitare la coda di un pandino o il cofano di una Yaris che mi entravano nell'inquadratura. Uno scempio. Del quale tra l'altro i cittadini non sembrano accorgersi. Infatti nonostante il centro storico sia bellissimo, sembra che nessuno voglia trattarlo come se si trattasse di una risorsa da valorizzare: per loro in fondo si tratta del paese in cui vivono, e quindi deve essere vivibile. Sticazzi dei turisti. Quindi che succede? Che andando verso l'acquedotto rinascimentale, ai margini del centro storico, ci si imbatte in percorsi di discesa dalla città chiusi dalle erbacce e sbarrati da cancelli arrugginiti, scalinate che si perdono in mezzo ai prati senza essere mai state pulite o restaurate, e soprattutto a due passi dall'acquedotto hanno tirato sù una palazzina anni '70 di quattro piani, stile casa popolare, con balconcini e parcheggio asfaltato! Uno scempio! Considerate che la palazzina in questione è un cazzotto in faccia anche quando ci si avvicina a Orte e si guarda verso il paese: il panorama del centro storico è stupendo, poi in basso appare il condominio arancione in questione, terrificante. Chi ha permesso che fosse costruito quello schifo? Che aspettiamo a demolirlo (ovviamente offrendo alle famiglie case del valore equivalente altrove, s'intende, come si fa in tutti i paesi civili)? E l'acquedotto in questione giace in rovina tra due strade asfaltate, senza indicazioni né cartelli che ne spieghino il significato storico. Una tristezza. Le foto di Orte, per tutti questi motivi, mi hanno intristito e non sono venute un granché.

Poi ci si sposta a Narni, e sembra di aver cambiato regno. Intendiamoci, mille paesini della Toscana mi sono apparsi da subito amministrati ancora meglio, ma è chiaro che almeno a Narni c'è un vero interesse nel promuovere le bellezze locali, il patrimonio storico, l'architettura del paese. Nel centro storico niente parcheggi, si parcheggia fuori e poi ci sono ascensori (gratuiti) e navette-bus che ti portano velocemente a un passo dai monumenti principali. Le strade sono sgombre da veicoli in sosta selvaggia. Gli interventi di ammodernamento sembrano fatti con criterio (le buche non sono ricoperte con l'asfalto, ma con mattoncini che rispettino il contesto medievale delle vie). Vicino al parcheggio c'è un distributore di acqua potabile per riempire le proprie bottiglie a pochi centesimi. Le piazzette nelle vie più antiche sono valorizzate con fontanelle e panchine, non con posti per le automobili! Giudicate voi.





Mi chiedo, come è possibile che due paesi così vicini sulla cartina siano così distanti dal punto di vista delle politiche del turismo? La risposta me la sono data da solo. Orte è nel Lazio, Narni è in Umbria. Non vedo altra spiegazione, e se ce n'è un'altra mi piacerebbe saperla.

Drizzit 319+320



E con questa doppia striscia domenicale concludo la mia pubblicazione "giornaliera" di Drizzit sul mio blog. Ho deciso che da oggi in poi dedicherò a Drizzit un unico post settimanale, la domenica, nel quale pubblicherò e commenterò tutte le strisce della settimana.
Se volete proseguire la lettura delle strisce con cadenza giornaliera, vi rimando alla pagina di Drizzit su facebook, nella quale la pubblicazione procederà al ritmo consueto di una striscia al giorno. Drizzit inoltre ha anche una pagina su Shockdom, la piattaforma di webcomics italiana, però lì la pubblicazione è un po' indietro rispetto al blog e a facebook. Fate un po' voi!

sabato, maggio 26, 2012

Drizzit 318


Non è che le frasi ipotetiche mi diano fastidio, eh. E' che di solito stai sempre facendo qualche altra cosa quando te le pongono, e non c'è cosa che distragga di più al mondo di una frase ipotetica assestata al momento giusto.

Nota importante per i lettori di Drizzit: da quando ho deciso di pubblicare Drizzit quotidianamente, il mio blog personale praticamente si è trasformato nel blog di Drizzit. Non mi piace molto. Ho deciso che a partire dalla prossima settimana, pubblicherò tutte le strisce di Drizzit uscite nell'arco dei sette giorni in un unico post la domenica. Chi vuole seguire Drizzit giornalmente, può farlo tramite la pagina di Facebook. Chi non gradisce Facebook può comunque leggere le strisce sul blog, ogni domenica, con tanto di commento dell'autore. In questo modo le strisce eviteranno di occupare il blog, e forse di tanto in tanto tornerò a postare di argomenti che esulano dal mio webcomic.

venerdì, maggio 25, 2012

Drizzit 317


Adoro questa striscia. L'espressione du Wally. E' una delle mie preferite. In particolare mi piace il fatto che sia riuscito a mettere tutte le battute in fila in una mega vignettona che si può leggere da sinistra a destra senza interruzioni di riquadro. Forse un giorno riuscirò a fare qualcosa del genere comprendendo l'intera striscia, ma per adesso questo è sicuramente un risultato! :)


Nota importante per i lettori di Drizzit: da quando ho deciso di pubblicare Drizzit quotidianamente, il mio blog personale praticamente si è trasformato nel blog di Drizzit. Non mi piace molto. Ho deciso che a partire dalla prossima settimana, pubblicherò tutte le strisce di Drizzit uscite nell'arco dei sette giorni in un unico post la domenica. Chi vuole seguire Drizzit giornalmente, può farlo tramite la pagina di Facebook. Chi non gradisce Facebook può comunque leggere le strisce sul blog, ogni domenica, con tanto di commento dell'autore. In questo modo le strisce eviteranno di occupare il blog, e forse di tanto in tanto tornerò a postare di argomenti che esulano dal mio webcomic.

giovedì, maggio 24, 2012

Drizzit 316


Eheh l'espediente di inserire dei cartelli esplicativi è stato una novità per me, qualcosa che non avevo mai utilizzato (e forse chissà non ci sarà nemmeno una seconda occasione). Però mi è piaciuto molto, lo trovo spiazzante e intelligente: immagino che il lettore trovi conferma dei propri sospetti e che la faccia di Wally (del tutto inconsapevole che Katy stia dicendo sul serio) rafforzi l'effetto comico. O almeno, così spero.

Nota importante per i lettori di Drizzit: da quando ho deciso di pubblicare Drizzit quotidianamente, il mio blog personale praticamente si è trasformato nel blog di Drizzit. Non mi piace molto. Ho deciso che a partire dalla prossima settimana, pubblicherò tutte le strisce di Drizzit uscite nell'arco dei sette giorni in un unico post la domenica. Chi vuole seguire Drizzit giornalmente, può farlo tramite la pagina di Facebook. Chi non gradisce Facebook può comunque leggere le strisce sul blog, ogni domenica, con tanto di commento dell'autore. In questo modo le strisce eviteranno di occupare il blog, e forse di tanto in tanto tornerò a postare di argomenti che esulano dal mio webcomic.

Drizzit 315


A volte la "buffezza" da sola basta a giustificare una sequenza di vignette. Glenda con un fiocco in testa ad esempio, rende questa striscia pienamente godibile. Credo che questa tecnica abbia un nome, ma non voglio essere pedante e soprattutto sono troppo pigro per andarla a cercare.

Nota importante per i lettori di Drizzit: da quando ho deciso di pubblicare Drizzit quotidianamente, il mio blog personale praticamente si è trasformato nel blog di Drizzit. Non mi piace molto. Ho deciso che a partire dalla prossima settimana, pubblicherò tutte le strisce di Drizzit uscite nell'arco dei sette giorni in un unico post la domenica. Chi vuole seguire Drizzit giornalmente, può farlo tramite la pagina di Facebook. Chi non gradisce Facebook può comunque leggere le strisce sul blog, ogni domenica, con tanto di commento dell'autore. In questo modo le strisce eviteranno di occupare il blog, e forse di tanto in tanto tornerò a postare di argomenti che esulano dal mio webcomic.

martedì, maggio 22, 2012

Drizzit 314


Non credo che ci sia bisogno di sottolineare ulteriormente le differenze di pensiero tra Drizzit e la strega, ma in questa striscia ho avuto modo di farlo in maniera veramente esplicita! :)
Inoltre vi confesso che questa e le tre strisce successive sono tra le mie preferite, quindi questa settimana sono molto felice di pubblicarle. Doveva essere un buon periodo, quello in cui le ho scritte.

lunedì, maggio 21, 2012

Drizzit 313


Questa striscia era un po' "doverosa"... volevo concludere il discorso di Drizzit e fare chiarezza su come i coboldi avevano scoperto il gruppo (anche se era proprio palese). Inizialmente avevo programmato due strisce, poi sono riuscito a condensarle in una sola.

Striscia precedente; Striscia successiva;

domenica, maggio 20, 2012

Drizzit 312


Mi piace molto giocare con le aspettative dei lettori. Ad esempio in questa striscia immagino che molti lettori pensino che Dotto ha interrotto qualcosa di importante, o romantico, o speciale. In realtà non si sa bene cosa volesse dire Drizzit, quindi ogni lettore ci mette la sua.

sabato, maggio 19, 2012

Drizzit 311


Avevo scritto molte più strisce riguardanti l'assurdo ritorno di Wally a Pontefico e il fatto che i coboldi l'avessero seguito. In un secondo tempo, sono tornato su questo "pezzo" della storia, e l'ho un po' ridotto. Mi sembrava di aver dedicato troppe strisce (e troppe battute) ad una questione che era scontata... insomma si capisce benissimo di chi è la colpa se i coboldi li hanno scoperti! Ho sostituito quindi le strisce ridondanti con nuove strisce riguardanti altro. Credo che anche tornare indietro e rivedere certe scelte, eliminare delle strisce che non convincono e sostituirle con altre, sia una buona pratica. Rende il lavoro nel suo complesso migliore.

venerdì, maggio 18, 2012

Drizzit 309+310



Ecco le strisce 309 e 310, nelle quali Katy aggiusta il vestito da avventuriera che Baba le ha regalato, trasformandolo nel suo nuovo abito. Subito dopo aver pubblicato queste strisce, ho realizzato una illustrazione che mette a confronto il vecchio abito di Baba (che nelle strisce non si vede mai) con il nuovo abito di Katy.


Vorrei aggiungere un paio di considerazioni a riguardo! La prima è che in questa illustrazione, Baba ha... tredici anni!!! Ebbene sì, così infatti diceva la strega quando ha donato il vestito a Katy. E probabilmente è vero, ma Baba doveva essere molto precoce (e procace) a tredici anni, altrimenti gli aggiustamenti apportati al costume di Katy non avrebbero avuto senso. Mi riferisco al risvolto del toppino, ovviamente. Ma credo che a tredici anni Baba già fosse in grado di mutare forma a piacimento, ergo non ci si può affidare ai normali canoni estetici per giudicare l'età di una strega!
La seconda considerazione riguarda il confronto tra Baba e Katy. Baba è effettivamente più bassa di Katy, ma indossa i tacchi quindi pareggia; inoltre vorrei che Katy apparisse sempre più slanciata e magra rispetto alla strega, ma non credo di aver raggiunto ancora la necessaria finezza nel disegno...

Ci leggiamo domani con la striscia 311 non mancate! :)

mercoledì, maggio 16, 2012

Drizzit 308


Credo tuttora che questa striscia sia un po' troppo "verbosa" cioè che sia troppo piena di testo. Purtroppo ho provato a riscriverla più di una volta ma non sono riuscito in nessun caso a sintetizzare le battute senza perdere qualcosa del senso o dell'effetto del dialogo... mmh. Comunque pare che sia piaciuta, quindi non dovrei farmi tutti 'sti problemi, no?

martedì, maggio 15, 2012

Drizzit 307


Trovare metodi originali con i quali una strega può incutere timore e minacciare gli altri è una delle cose più divertenti che ti può capitare come autore di fumetti.

lunedì, maggio 14, 2012

Drizzit 306


Non volevo essere polemico, quando ho scritto questa striscia. E' che davvero dopo una conversazione del genere, ci si chiede quale delle due parti abbia effettivamente avuto ragione dell'altra.

Illustrazioni per Drizzit /08

Polaroid - versione a colori

Polaroid - versione in B/N

L'attraversamento di Pontefico (in volo)

La prima di queste illustrazioni potrebbe essere buona per la copertina di una raccolta cartacea, o per una qualche presentazione. Ci penserò. Ho creato anche una versione in Bianco e Nero, perché la mia idea originale era proprio quella (anzi, avrei voluto anche rovinare un po' le immagini con l'effetto vecchio), ma poi alla fine non ne ho avuto il coraggio. Mi piace la pienezza dei colori che l'immagine possiede nell'insieme. Ho comunque aggiunto la versione B/N per rendermi conto di come sarebbe venuta, e in effetti non è male, ma preferisco quella a colori.

L'attraversamento di Pontefico in volo, invece, riproduce una delle scene più "action" recentemente affrontate dai protagonisti di Drizzit nelle strisce regolari. Si tratta di quanto accade nelle strisce 300, 301 e 302. Ho voluto ridisegnare la scena perché trovavo molto emozionante quel momento, e soprattutto molto interessante il modo in cui i personaggi lo affrontano. Sono soddisfatto del risultato, anche se ho ricevuto qualche buon consiglio sulla mancanza di continuità del tratto. Dovrò lavorarci sopra.

domenica, maggio 13, 2012

Drizzit 305


Magari qualcuno si starà chiedendo: ma è lo stesso chiosco dove Wally ha comprato i panini qualche striscia fa? Quello che si trova al villaggio coboldo? Sì è esattamente quello.

Drizzit 304


Uno dei miei lettori, su facebook, ha lasciato un commento che mi ha fatto molto piacere: «sarò sincero, dopo tante strisce, questa non mi fa per niente ridere, ma mi piace comunque e ciò mi piace assai».

Mi è capitato più di una volta di trovare, tra i commenti di una striscia, qualcuno che scrive «questa non mi ha fatto ridere» o cose del genere. L'umorismo varia di persona in persona, e quando si legge una striscia a fumetti capita spesso che alcune strisce ci piacciono di più perché toccano argomenti o giocano su meccanismi che colpiscono maggiormente i nostri punti sensibili. Se un lettore ridesse ad ogni striscia per 300 strisce, avrebbe problemi psichici. Oppure, avrei scritto la stessa striscia 300 volte. Invece giocando con meccanismi diversi ogni volta, Drizzit cerca di essere vario e divertente. A volte le battute sono imbarazzanti, altre giocano sul nonsense, altre sull'equivoco, altre sono fantozziane e sfruttano l'ingenuità dei personaggi... in maniera minore possono esserci strisce con una una punta di satira o di critica sociale. Quello che cerco di evitare sempre è la volgarità, il pecoreccio, le battute del Commissario Monnezza. Ma in qualche striscia mi è capitato, magari involontariamente, di inserire anche quelle.

Comunque il punto non è nemmeno questo. Una striscia può far ridere oppure no, ma il nocciolo della questione è un altro e a questo punto vale la pena svelarlo: non tutte le strisce hanno lo scopo di far ridere! Alcune portano avanti la storia, altre hanno l'intento di spiegare punti che erano poco chiari nelle strisce precedenti, altre preparano la battuta per strisce successive, altre ancora approfondiscono le relazioni tra i personaggi, e ce ne sono altre il cui unisco scopo è far riflettere il lettore su una situazione, su un evento, o sull'umanità in generale. La battuta finale di ogni striscia serve a chiuderla elegantemente, lasciando il lettore soddisfatto di ciò che ha letto anche se si tratta di tre vignette in fila. Insomma serve a dare un senso di completezza e a fargli provare il piacere di tornare per la successiva ma (questa è la differenza tra una striscia a fumetti e un fumetto vero e proprio) senza lasciarlo col fiato sospeso, dandogli l'idea che "l'episodio" è terminato. Ovviamente sono regole generali e possono essere infrante, ma generalmente è così. Se leggo Calvin & Hobbes mi ritrovo spesso davanti a strisce in cui il tigrotto si rotola davanti al caminetto, oppure altre in cui Calvin e il suo amico si fanno gli auguri di Natale, oppure altre ancora in cui la componente umoristica è del tutto assente e Calvin e Hobbes riflettono sulle nostre vite. Ebbene, quelle strisce «non mi hanno fatto ridere», ma mi sono piaciute lo stesso. Molto!

Ecco perché mi fa piacere trovare commenti del genere. Significa che ho lavorato bene. Grazie.

sabato, maggio 12, 2012

Tartarughe, portachiavi e il genere umano


A quanto pare, in Cina c'è gente che prende animali vivi, li imbusta dentro portachiavi di plastica assieme a cibo per un mesetto, e poi te li vende. Pesci rossi, tartarughine. Li compri, li appendi alle chiavi e te li porti in giro. Alcune altre foto testimoniano l'esistenza di tartarughe di terra (testuggini) vive con il gancio del portachiavi appeso al carapace.

Non so se siano notizie vere o meno (considerato che esistono molti filmati diversi, direi che sono veri, ma ho sempre il dubbio di clamorosi fake quando si parla di certe cose), comunque non mi stupiscono le centinaia di risposte indignate da parte di animalisti, persone sensibili, meno sensibili, e bambine minchione che gridano allo scandalo. Si tratta di qualcosa di orribile, che solo menti malate (o bramose di denaro senza troppi scrupoli) possono aver escogitato. Ma non mi ritrovo per niente nelle manifestazioni di indignazione.

Tralasciando il fatto che a me una tartaruga dura molto meno di 3 mesi (sono un disastro con gli animaletti), un pesce rosso due mesi, e un bonsai un mese... io ho letto un po' in giro su internet e un mercante cinese intervistato giustamente dice: una volta che le compri puoi farci quello che ti pare! Lì dentro in effetti c'è cibo per un mese, io te le vendo e poi l'assassino sei tu se le lasci lì dentro a morire. Sono imbustate come un portachiavi così le puoi portare in giro per qualche giorno, farle vedere agli altri amici stronzi come te, e vantarti di quanto sei coglione ad avere un animale vivo appeso alle chiavi, ma poi devi aprire la plastica e metterle in un acquario, altrimenti oltre che stronzo e coglione sei pure un deficiente.

E poi... ma lo sa chi si sdegna per certe cose, che il pollo che compra al supermercato è allevato dentro batterie intensive? A volte subendo mutilazioni terribili, polli costretti a vivere tutta la vita (si fa per dire, fino all'uccisione) dentro gabbie talmente strette che non riescono a nemmeno girarsi o a sollevare la faccia dalla vasca del mangime. Per non parlare di quello che fanno alle mucche, sia da latte che da carne, o di quello che succede negli allevamenti intensivi di suini. Basta cercare su internet, c'è tutto quello che bisogna sapere sull'argomento.

Ecco, mi immagino l'utente medio di internet che legge la notizia delle tartarughine, magari perché gli è arrivata via mail o via facebook la solita catena di Sant'Antonio con scritto: FATE GIRARE!!! FERMIAMO QUESTA STRAGE!!! e lui prende, condivide, commenta indignato. Poi va in cucina e si fa due petti di pollo alla piastra. E si preoccupano per le tartarughine cinesi? Bah. A me 'ste catene di Sant'Antonio fanno solo incazzare.

Povere tartarughine certo, e ma povero ancora e molto di più il genere umano.

venerdì, maggio 11, 2012

Drizzit 303


Anche se la battuta finale di Dotto è un po' criptica, spero che con un minimo di riflessione si capisca cosa intende. Se non si capisce, credo che vada bene lo stesso. Dotto è un erudito, il suo parlare non è per tutti.

giovedì, maggio 10, 2012

Drizzit 300+301+302




Per il Drizzit 300 Day ho pubblicato uno "speciale" su Drizzit, quindi la striscia numero 300 (che ieri è apparsa su facebook) oggi ve la ritrovate qui, assieme alla 301 e alla 302. Valeva la pena pubblicare tutto insieme perché le tre strisce, insieme, forma una sequenza davvero godibile. Spero che vi piaccia!
Ci rileggiamo domani!

mercoledì, maggio 09, 2012

Drizzit 300 Day!

Oggi è un giorno come un altro, tranne per il fatto che pubblico sul mo blog (nonché su facebook) la striscia numero 300 di Drizzit. Non so voi, ma io penso sempre che il tempo che dedico a disegnare non sia mai sprecato, così come quello che dedico a scrivere o a scattare fotografie o comunque a fare qualsiasi cosa che "aggiunga" un tassello al mondo. Cioè il mondo non cambia, è già lì, ma ogni volta che finisco di disegnare una striscia penso: da oggi al mondo esiste una striscia di Drizzit in più. Deve essere una specie di desiderio di paternità trasposto, misto a necessità di lasciare un segno, più una buona dose di autocompiacimento. Fatto sta che non vado mica a rompere i coglioni in giro, io il mio piccolo traguardo me lo festeggio qui, nel mio blog personale.

Questo qui di seguito è una specie di "cartellone promozionale" dell'evento. Come se avessi affittato un cinema per una serata di gran classe dedicata alla trecentesima striscia di Drizzit, ma senza il cinema. Resta il cartellone. Avrei voluto disegnare attorno al numero 300 (scolpito nel pan di spagna al cioccolato) Drizzit assieme ai miei due personaggi preferiti della serie: Wally e Katy. Ma quando sono andato a posizionare Wally nella pagina, non ci entrava (stava al posto di Glenda). Katy l'ho dovuta disegnare seduta a terra altrimenti copriva il personaggio sul retro, che è stato sostituito con la pantera. Nell'angolo in alto a destra alla fine ci ho piazzato Brandolino. Il risultato mi pare soddisfacente, e se magari qualcuno si chiederà: ma perché ci sono solo questi quattro? Sappia che la risposta non c'è. Un misto di volontà non esaurita ed esigenze di spazio, ecco.


Vorrei approfittare dell'occasione per parlare un pochino di quello che sta succedendo nel fumetto. Innanzitutto spero che sia di vostro gradimento lo sforzo che sto facendo per imparare a dominare in modo sempre più decente la mia penna (e la tavoletta grafica). Credo che la qualità artistica di Drizzit adesso sia molto meno "artigianale" di un tempo. Il mio intento non è quello di creare disegni che siano veri e propri capolavori, ma semplicemente di raggiungere un livello tale che la mia "idea" di quello che voglio disegnare coincida con come me lo immagino! ...e ci siamo quasi, direi.

Non so bene che tipo di evoluzione avrei seguito se non fossi stato limitato dal fatto che Drizzit è una striscia, ma devo ammettere che alla lunga sono soddisfatto. Ho imparato a economizzare il tratto, a pulirlo, a limitare la scelta dei colori, a stilizzare movimenti ed espressioni in modo che risultino (spero) visibili ed efficaci anche se riprodotte in piccoli quadratini in sequenza. Quando mi capita di creare illustrazioni più grandi, cerco sempre di mantenere lo stile grafico e il metodo di colorazione delle strisce, e di realizzare qualcosa che si possa definire "dello stesso tipo, ma più in grande". Secondo me è un buon metodo per definire sempre di più lo stile con cui disegno il fumetto.

Prove di colorazione (e postura) per gli Yeti.
Per quanto riguarda la trama che accompagna le strisce, attorno alla striscia 300 i personaggio stanno affrontando i coboldi. Li ho voluti disegnare come canidi, perché è così che apparivano nelle prime edizioni di Dungeons & Dragons ed è così che vengono descritti in molte novelle e racconti epici dell'immaginario fantastico. La trama della terza serie di Drizzit è stata la prima che ho scritto con la consapevolezza che si trattasse di una storia, cioè con un inizio e una fine precise. Quando ho iniziato a scrivere Drizzit credevo che mi servisse solo un pretesto per legare insieme le battute delle varie strisce, ma poi ho capito che avevo ambizioni un po' più ampie, soprattutto per quello che riguardava i personaggi. Non mi andava che restassero fossilizzati in ruoli da macchietta comica, volevo che Dotto, Wally, Katy, Drizzit e tutti gli altri dimostrassero una psicologia un po' più complessa. Per questo c'era bisogno di una storia. Però dopo 200 strisce i lettori rischiavano di perdere il filo, e soprattutto i lettori nuovi rischiavano di leggere strisce incomprensibili, quindi decisi di strutturare la trama per "saghe" più o meno autoconclusive. Quando lo decisi, ero già a metà di quella che adesso chiamo "La morte e il ritorno di Drizzit" cioè della seconda saga, che si conclude con la striscia 257. Quindi l'attuale saga è la prima che scrivo con la piena consapevolezza che la storia si svilupperà più o meno coerentemente fino a un finale.

Prove di colorazione per i coboldi.
Nel caratterizzare i nemici di Drizzit non ho avuto molte difficoltà, l'immaginario fantasy pullula di suggerimenti. Ho avuto più difficoltà a definirli graficamente: la scelta dei colori ad esempio è sempre stata un bastone fra le ruote per me. Sto cercando di mantenere le strisce a un livello semplice, pastello, delicato. La gamma dei colori è di appena 25 gradazioni (di cui la metà sono colori tra il marrone e il grigio). Ogni volta che creo un mostro o un nuovo personaggio, faccio sempre prove di colore per vedere come posso colorarlo. E' importante che il colore non sia lo stesso di vesti, sfondo e oggetti con i quali interagisce spesso, altrimenti in una striscia si rischia che l'occhio si perda e che non si capisca bene cosa si sta guardando. Scelgo sempre tra i 25 colori che ho a disposizione, ma tento di non farne coincidere due simili. Ad esempio il vestito nuovo di Katy è dello stesso colore del pelo di Brandolino, Drizzit ha la casacca dello stesso verde della veste di Dotto, e il marrone dei pantaloni di Wally è lo stesso di quello di Drizzit e di Dotto. Questo mi ha spinto a utilizzare marroni differenti per gli alberi e verdi differenti per l'erba, altrimenti si rischiava di confondere chi legge.

Bene, credo che come post celebrativo possa bastare. Spero che i lettori di Drizzit continuino a seguirlo e che facciano buona pubblicità tra i loro amici. Buon Drizzit 300 Day!

martedì, maggio 08, 2012

Le elezioni da queste parti

Vale la pena aggiornare il mio blog personale con le ultime vicende elettorali da queste parti. Qui a Bracciano (vicino Roma) ha vinto il centrosinistra, una lista civica obbrobriosa nella quale si impastava in maniera amorfa quello che restava dei democristiani (o Udc se vi va), il Piddì e l'Italia dei Valori. Lo so è una lista civica, le cose sono diverse a livello locale rispetto al livello nazionale, ma io che si siano incrociati in un unica lista civica i democristiani e i DiPietristi lo trovo vomitevole. Invece qui hanno vinto. Raccolti sotto l'ala protettrice dell'imperatore massimo Giuliano Sala, hanno trovato casa nella lista Unione Democratica per Bracciano. Una lista che già nel nome non vuol dire un cazzo, proprio come "Partito Democratico" non vuol dire un cazzo, e "Popolo delle Libertà" meno di un cazzo. Ma non è che possiamo stare a parlare di semantica, quindi torniamo alle elezioni. Il sindaco uscente Giuliano Sala ha lasciato così il posto a Giuliano Sala, che era già stato sindaco per due mandati prima di una parentesi di centrodestra che gli ha permesso di ricandidarsi per altri due mandati. Insomma 'sto sindaco è stato seduto lì per 12 anni su 16 e adesso ce lo puppiamo per altri 4 anni. Cosa c'è di sbagliato? Ve lo spiego. Il mio modesto parere è che più una persona siede su un trono, più diventa "ambiente" cioè parte stessa della sala del trono. Dopo 12 anni che fai il sindaco (seppure con una parentesi in mezzo) ti sei fatto amico un po' tutti, in un paese di 20.000 abitanti. Hai stretto le mani a quasi tutti gli imprenditori, hai conosciuto quasi ogni lavoratore, hai emanato delibere e stretto accordi per far piacere un po' a tutti. E' vero hai anche calpestato qualche piede, ma dopo 12 anni anche chi hai fatto incazzare è dovuto scendere a patti con te, perché sei stato il primo cittadino del paese per troppo tempo. Per questo avrei preferito una faccia nuova lassù, anziché di nuovo il Re Sala.

Ma non è solo questo. Il punto è che io guardandomi attorno ne trovo parecchie di cose che non vanno, a Bracciano. Non voglio fare lo stronzo, mediamente Bracciano è stata amministrata bene. Ma se vado a fare un giro nella bassa Toscana, o in qualche paese della Tuscia, ne trovo a decine di paesi che hanno meno della metà del valore artistico, archeologico e naturale di Bracciano, e che sono amministrati centinaia di volte meglio, proprio da giunte di sinistra tra l'altro. Per dirne una: la raccolta differenziata a Bracciano fa cacare, nel senso che fa schifo in tutto. Non si ricicla quasi niente, i cassonetti ammorbano le strade, porta a porta non si fa nulla, i cittadini se ne fregano. Il nostro lungolago fa pena in confronto a quello degli altri comuni. Il piano regolatore degli ultimi anni ha stuprato intere zone di campagna per far strada a quartieri dalla planimetria ridicola (per non parlare delle concessioni selvagge ai costruttori di palazzine). I trasporti pubblici fanno pena, al punto che chiunque abiti anche solo a pochi chilometri da Bracciano, ma anche solo a Bracciano 2, si ritrova a dover prendere la macchina per andare a prendere il treno alla stazione, con il risultato di ingolfare il paese di automobili parcheggiate. Tra l'altro i parcheggi sono a pagamento (e io sono d'accordo a far pagare i parcheggi, anzi io sono d'accordo a chiudere il centro alle macchine) ma non esistono parcheggi di interscambio per chi appunto deve lasciare la macchina per andare a prendere il treno, e come ho detto prendere la macchina è obbligatorio visto che gli autobus pubblici sono sporadici e inutili. Vorrei che il centro storico fosse chiuso alle automobili, ma il sindaco ha sempre avuto paura dei commercianti. Invece dovrebbe dire: non me ne frega un cazzo, il centro storico è patrimonio di tutti, non solo di chi ci abita, e nemmeno solo dei Braccianesi, ma proprio di tutti, di tutto il mondo, di tutti coloro che vorrebbero girare per le stradine sotto il castello e fare foto senza che sulla strada sia visibile un SUV. Potrei parlare poi dei luoghi dove i giovani di Bracciano possono incontrarsi, che consistono nelle piazzette assolate, nei bar da fighetti, nelle discoteche sul lago e nei pub la sera, perché non esistono altri posti dove uno possa riunirsi e fare amicizia e crescere. O del fatto che per scendere al lago i turisti possono scegliere tra un bus che passa ogni due ore o una strada ripida e scivolosa incrostata di erbacce e immondizia con tutti i lampioni sfondati. Oppure dei due parchi di Bracciano, uno soffocato nel centro, l'altro lasciato a distruggersi proprio sotto il castello.
Insomma c'è molto da fare ancora, ma appunto per 12 anni c'erano le stesse persone che abbiamo appena eletto per altri quattro anni. Bracciano dov'era?

Infine vorrei sottolineare che Bracciano Democratica ha vinto per un pugno di voti, forse aiutata dal fatto che nel weekend pioveva e quindi c'è stata un sacco di gente che è rimasta a casa, e si sa che chi resta a casa quando piove anziché andare a votare sono i delusi e i conservatori, cioè quelli che della politica in senso stretto non gliene frega un cazzo e che votano solo per interesse. L'altro grosso partito che ha rischiato di vincere era composto da gente che appunto si era candidata per farsi i cazzi propri. Imprenditori, presidenti di associazioni varie, Braccianesi che volevano togliersi dalle balle Sala per fare qualche soldo e far girare i propri affari, assieme ai resti putrefatti del PdL e a qualche anima pia che ci credeva veramente e che probabilmente ha sbagliato coalizione. Sono felice che non abbiano vinto. Poi c'erano i fascistoni che si sono chiamati "Cristiano Popolari" riuscendo a stare sul cazzo sia ai cattolici che a chi veramente è dalla parte del popolo, e hanno preso sì e no i voti dei loro parenti. Infine c'era questa lista di sinistra, Bracciano Bene Comune, che sperava di prendere qualche voto e che qualche voto l'ha preso, ma giusto le briciole. Peccato perché erano gente di buona volontà, sebbene con tutti i difetti che possono avere le persone che credono nelle utopie.
E questo è quanto, grazie di aver votato, e ci rivediamo fra quattro anni.

Drizzit 299


Trovo che la terza vignetta di questa striscia sia ottima. Mi piacciono le espressioni, la dinamica (Wally che è precisamente in equilibrio mentre Dotto si sporge oltre il bordo) e anche il taglio dell'inquadratura, che allinea i tre volti dei personaggi su un'unica diagonale. Ben fatto, mi dico.
Ah, per chi non lo sapesse, Wally è quasi immortale. Pare che sia figlio di un demone o una cosa del genere, se volete leggere la storia nei dettagli la trovate nelle prime strisce di Drizzit. Raramente mi è capitato di sottolineare la sua immortalità ma quando lo faccio lo trovo esilarante, più che epico.

Siamo alla numero 299 questo significa che domani sarà la numero 300! ...vabbé non è che cambi niente dal punto di vista della trama o del fumetto in generale, ma sono traguardi che vale la pena commemorare.

lunedì, maggio 07, 2012

Drizzit 298


Spero che strisce del genere pongano la questione sulla "bontà di cuore" di Baba Yaga. Nel gruppo di Drizzit c'è già una ragazza stronza (Katy) e non avevo bisogno di un'altra bisbetica che ne duplicasse gli aspetti caratteriali. Baba Yaga non è stronza, anzi è sincera. Sinceramente e apertamente malvagia. Essere accettata dal gruppo di Drizzit nonostante la sua malvagità è appunto la questione attorno alla quale vorrei che ruotassero le dinamiche dei personaggi, per quanto la riguarda.


domenica, maggio 06, 2012

Drizzit 297


Le espressioni dei personaggi, in questa striscia, mi sembrano particolarmente riuscite. Credo che in un fumetto di questo tipo contino molto di più cose come questa, che non la resa di altri dettagli.

sabato, maggio 05, 2012

Drizzit 296

 

So che la teiera di Baba Yaga ha riscosso molto successo nelle sue prime apparizioni, quindi mi è sembrato doveroso farla ricomparire. In realtà quando sceneggiai per la prima volta la teiera parlante, me ne pentii. Non mi piaceva questa ipotesi molto disneyiana che la strega possedesse anime tramutate in oggetti parlanti, e rinunciai subito all'idea che potessero esistere altri utensili animati sparsi per la casa. Ma come ho detti prima, la teiera ebbe successo. Quindi, eccola tornare di nuovo!

venerdì, maggio 04, 2012

Drizzit 295


E' stato divertente disegnare tre vignette, nella stessa striscia, che non sono collegate da nessun tipo di continuità. Tutte e tre le vignette avvengono in contemporanea. Sono cose che ti fanno riflettere su quante opportunità narrative offre l'arte del fumetto.

Waiting for Dotto


La genesi di questa illustrazione è un po' particolare. Volevo raffigurare il gruppo tutto insieme, ho cominciato da sinistra con Drizzit e sono andato avanti verso destra disegnandoli tutti. Ai margini del foglio sarebbero stati i personaggi più bassi (Drizzit e Dotto), al centro quelli più alti, interrotti giusto da Glenda. Ma poi disegnando Dotto mi sono reso conto che avrei coperto alcuni dettagli importanti di Baba, che alle sue spalle stava atterrando. La strega con le braccia aperte senza senso non mi piaceva, dovevano vedersi i piedi sollevati dal suolo per capire cosa stava succedendo. Ho provato a riaggiustare le pose ma qualcosa spariva sempre: Brandolino dietro la testa di Glenda, oppure i piedi ciondolanti di Katy. Una soluzione alternativa sarebbe stata di allontanare il soggetto, rimpicciolendo il tutto, in modo che Dotto avesse più spazio sulla destra, ma io adoro riempire le illustrazioni con i personaggi, cercando di disegnarli sempre più grandi possibile. Deve essere un bisogno instillatomi dal fatto che Drizzit è una striscia a fumetti, e quindi la maggior parte delle volte sono costretto a disegnarli piccoli, oppure a tagliarli dalla vita in giù. Quando imposto le illustrazioni, faccio sempre in modo che i protagonisti tappezzino il foglio, occupando più superficie possibile. Adoro disegnare i personaggi mentre compiono gesti naturali, come attendere, bere un sorso d'acqua o... leccarsi le zampe. Aggiunge realismo. Alla fine quindi ho deciso semplicemente di rimuovere Dotto, e di modificare le espressioni dei personaggi (in verità solo di alcuni) in modo che sembrassero in attesa.

giovedì, maggio 03, 2012

Drizzit 294


Secondo me, la prima vignetta di questa striscia è un capolavoro del nonsense. Sono un genio incompreso, questa è la verità.

mercoledì, maggio 02, 2012

Illustrazioni per Drizzit /07




La prima di queste illustrazioni è uno "special" cioè una di quelle strisce "fuori serie" che ogni tanto mi saltano in testa e che non riesco a inserire (o non posso inserire, per motivi di congruenza) nella storia. Le altre due fanno parte della lunga serie di illustrazioni che sto creando per la raccolta delle prime strisce di Drizzit... sono tante è vero ma vorrei che la qualità dei disegni delle prime strisce fosse in qualche modo "compensata" da questa serie di illustrazioni, che saranno aggiunte in coda al volume. Mi sembra così di impreziosire la raccolta, di dargli un po' più di valore.

Drizzit 293


Tutto sommato, considerata la mania dello shopping di Wally, non è andata male.

martedì, maggio 01, 2012

Drizzit 291+292



Oggi non pensavo di postare due strisce, ma quando sono andato a leggere la 292 mi sono reso conto che era perfetta per il primo maggio! La festa del primo maggio infatti celebra le conquiste sindacali ottenute dai lavoratori, e la battuta nella seconda vignetta sembrava scritta apposta per l'occasione. Anche se non è così ovviamente: quando ho scritto questa striscia era Gennaio... si tratta di una sorprendente congiunzione di eventi!