mercoledì, giugno 06, 2012

Dragon's Dogma è un gran bel gioco

Ultimamente ho avuto la fortuna di acquistare Dragon's Dogma, un videogame RPG fantasy free-roaming prodotto dalla Capcom che avevo adocchiato già da qualche tempo prima che uscisse.
Prima di acquistarlo, mi aveva attirato l'idea di un free-roaming (cioè per i non esperti: un videogame dove il giocatore è libero di vagare per un mondo virtuale senza essere costretto a seguire una serie di eventi della trama pre-impostati) con una visuale in terza persona (cioè il personaggio lo si vede nello schermo, anziché visualizzare le cose dal suo punto di vista).

Quello sono io, e quella è Katy la mia pedina principale!

Una delle cose che mi aveva lasciato più perplesso di Skyrim era il fatto che il motore di gioco fosse rimasto lo stesso di dieci anni fa, lo stesso di Morrowind per capirci. La visuale in prima persona (anche se opzionale) probabilmente aveva concesso ai programmatori di non dedicarsi troppo alle animazioni, alle coreografie di combattimento, e alla spettacolarità dello stesso. Questo Dragon's Dogma, oltre al vantaggio di non essere funestato da centinaia di fastidiosi bug (perché è un videogame giapponese, e i giapponesi le cose le fanno per benino), presenta una visuale in terza persona il che significa che quando si picchia un goblin per strada, il proprio personaggio sfodera la spada e lo massacra, con animazioni ed effetti di grande effetto coreografico. Cosa che non avviene in Skyrim, dove al massimo si vede un braccio agitare una spada e il nemico dolersi per il fendente. Ma con questo voglio finire di paragonare Dragon's Dogma a Skyrim e parlare un po' del gioco.

La grafica non è all'altezza dei PC ma fa il suo dovere.

Inserito il Blue-ray nella mia PS3 mi ritrovo una schermata con una musica rocchettara davvero poco fantasy, e penso immediatamente: è un gioco giapponese, mi ritroverò con cavalieri che impugnano katane e ninja che spuntano dall'ombra? Per fortuna invece l'intero comparto artistico del gioco si rivela squisitamente occidentale, con fortezze, abiti, armi e paesaggi che rimandano al medioevo più puro. E scopro che il gioco è stato sviluppato in collaborazione con Kentaro Miura, l'autore di Berserk, un mangaka che ha sempre puntato sulla verosimiglianza della ricostruzione storica nei suoi fumetti fantasy, quindi tutto torna.

Il gioco mi prende immediatamente: senza spoilerare troppo della trama, proprio nei primi due secondi di gioco un drago arriva e ti mangia il cuore, "condannandoti" ad essere uno degli Arisen, ovvero un prescelto, vivo anche senza cuore, l'unico in grado di uccidere il drago che te l'ha divorato. Da quel punto in poi la trama generale un po' si perde. Essendo liberi di vagare qua e là per ogni dove in un mondo fantasy, è facile impegnarsi in decine di missioni secondarie, esplorando boschi, cave abbandonate, paludi e pianure, dimenticandosi che un drago ci sta aspettando da qualche parte. La varietà delle missioni non è molta, nella maggior parte dei casi si tratta di scortare gente a destinazione o uccidere certe creature su commissione, ma non mancano alcune genialate, e comunque le missioni attinenti alla trama principale presentano un script leggermente più elaborato (ma non di molto).

Qui sto picchiando un orco sulla faccia.

I meccanismi di gioco sono semplici e coinvolgenti. I combattimenti non sono mai difficilissimi, a meno di andare a sfidare creature palesemente più forti del gruppo. Essendo un gioco su console ogni abilità acquistata passando di livello garantisce bonus alle caratteristiche, immunità agli status negativi oppure una nuova tecnica da assegnare a uno dei tasti del joypad. Esistono di base tre classi: il guerriero, il ladro (arciere, lo chiamano qui, ma è una specie di ranger) e il mago (che cura anche). Altre classi "avanzate" vengono sbloccate più avanti nel gioco. Le tecniche non sono mai essenziali (alla fine si può sopravvivere anche solo schiacciando continuamente il quadratino), ma proprio per questo farne uso diventa una chicca da sfoggiare, con dei risultati molto gratificanti. Ad esempio il mio guerriero è in grado di fare da "trampolino" ai compagni, che saltano sul suo scudo e vengono così scagliati contro i nemici volanti. Per gli incantatori la varietà di incantesimi è esigua, ma fa la differenza: avendo solo sei tasti a disposizione, bisogna scegliere bene se impostare le guarigioni magiche, le protezioni dalle maledizioni, gli attacchi di un certo elemento oppure di un altro, o i potenziamenti per gli attacchi della squadra. Il tutto è reso un minimo più interessante da due fattori: il primo è il fatto che ogni nemico ha le sue debolezze e le sue immunità, che conviene conoscere e sfruttare (i sauri sono deboli al fuoco e diventano più deboli se gli si mozza la coda, i nonmorti vanno sterminati con colpi sacri o incendiandoli, le arpie vanno attirate e afferrate per mantenerle a terra mentre i compagni le finiscono e così via...); il secondo è che per abbattere molti mostri "enormi" c'è bisogno di molto di più che conoscerne debolezze e resistenze, occorre mettere in atto vere e proprie strategie di combattimento. Nulla di complesso o di troppo difficoltoso: ad esempio alle chimere conviene mozzare immediatamente la testa di serpente, che avvelena, e quella di capra che lancia magie curatrici, per poi concentrarsi sulla testa da leone; i ciclopi che si presentano con le armature vanno scalati, va distrutto loro l'elmo in modo che poi si possa colpirli nell'unico occhio, il punto vulnerabile; i golem vanno attaccati su zone specifiche che contengono sigilli magici, in modo da distruggere la magia che li tiene insieme.
L'intelligenza artificiale dei nemici, le animazioni e gli effetti grafici sono sufficientemente realistici e spettacolari, quindi gli scontri anche se non troppo impegnativi, lasciano un buon senso di soddisfazione.

Katy è un'arciera, quindi sono io che tengo a bada il mostro.

E arriviamo alla parte del gioco più "innovativa". In quanto Arisen, il vostro personaggio, completamente modellabile nell'aspetto all'inizio del gioco, attira a sé un cospicuo gruppo di servitori da una dimensione esterna chiamata "la faglia". Uno di questi servitori, chiamati "pedine" (pawn nell'originale), sarà il tuo servitore principale e ti seguirà per tutta la storia. Viene creato all'inizio del gioco e anch'esso è completamente modellabile. Le pedine possiedono una intelligenza artificiale piuttosto complessa, anzi direi decisamente troppo considerato il loro ruolo nel gioco. All'inizio tramite una serie di domande, il gioco imposta la personalità iniziale della pedina su parametri come "aggressività", "difesa dell'Arisen" o "avidità nella ricerca di tesori". Questi parametri possono essere poi leggermente modificati parlando con la pedina nel corso del gioco, ma essenzialmente determinano come essa reagirà nella varie situazioni: una pedina avida vi precederà aprendo tutti i tesori, scovandoli anche quando l'Arisen non se n'è accorto, ed è utile soprattutto nel caso in cui li stia lasciando indietro; una pedina aggressiva si concentra sui nemici e ignora le ferite dei compagni e via dicendo. Ovviamente la cosa migliore è trovare il bilanciamento preciso, anche in base alla classe (se la tua pedina è un guerriero, inutile che sia "premurosa"). Il punto è che alla fine il gioco non offre sfide così ardue da dover tornare sui parametri della pedina, anzi l'idea che mi ha dato finora è che si tratti di sfumature che fanno molto "contorno" e che hanno poca importanza.

Ecco un avversario che ci ha costretti a fuggire: un drago.

Se la vostra PS3 è connessa alla rete, la pedina che avete creato può essere condivisa. Significa che quando si va a salvare la partita in una locanda, la pedina viene "caricata" sul server e messa a disposizione degli altri Arisen, che possono così reclutarla. Nel gruppo infatti, oltre al proprio personaggio e alla pedina principale, è possibile reclutare altre due pedine. Il gioco genera già di suo una gran quantità di pedine che vengono sparpagliate per il mondo e che è possibile incontrare ovunque, per strada o in città, e quindi reclutare. Ma se la PS3 è online, il mondo viene inoltre arricchito con pedine scelte a caso di altri giocatori! Inoltre presso alcune pietre speciali (pietre della faglia) è possibile entrare nella dimensione delle pedine e scegliere quella che si vuole tra tutte quelle create delle migliaia di giocatori nel mondo.
La propria pedina sale di livello e può essere gestita dal giocatore, le altre due non salgono di livello e non si può scegliere che abilità impostare loro (si può equipaggiarle ma l'equipaggiamento in questo caso viene donato al giocatore proprietario della pedina), quindi conviene sceglierle con un minimo di criterio, in base al livello e alle capacità che hanno, e tenendo presente quale sarà la prossima impresa da affrontare. Adoro questo aspetto del gioco. Immaginate di girare per strada e incrociare un mago dall'aria misteriosa: lo fermate e ci parlate, e scoprite che possiede l'abilità di incantare le armi con il fuoco che presto vi servirà contro i goblin, quindi lo reclutate. Non è fantastico? E ancora non vi ho detto la cosa migliore: le pedine imparano dalle esperienze vissute. Sia dalle esperienze vissute al proprio fianco, che da quelle vissute a fianco di altri Arisen! Se una pedina affronta un dato mostro o una data missione assieme a un altro Arisen, quando tornerà saprà come fare e al momento opportuno ve lo dirà!
«Maestro, per procedere bisogna scendere le scale!»
«Mirate agli occhi, è il suo punto debole!»
«L'orco attaccherà per prime le donne, fate attenzione!»

Per concludere, non credo che questo Dragon's Dogma sia il gioco del secolo, presenta qualche difettuccio pure lui (come ho già detto, la bassa sfida negli scontri, o il fatto che il teletrasporto sia limitato e costi monete), ma di due cose sono sicuro: la prima è che mi sto divertendo un mondo e molto di più di quello che mi aspettavo. La seconda è che odiando il multiplayer ho sempre riposto nei giochi free-roaming una grande speranza, e non ne trovavo uno così godibile dai tempi di Fallout 3.

PS tutte le immagini di questo articolo sono screenshot della mia partita: il gioco permette di scattare foto e anche di pubblicarle direttamente online, se volete. ^_^

2 commenti:

Tomsel82 ha detto...

Quasi quasi lo prendo per xbox360 :-)
Skyrim non mi ha mai preso molto...

Bigio ha detto...

Pare che su xbox sia leggermente meno performante (scatticchia nei combattimenti e capita che gli oggetti poppino a poca distanza). Comunque resta da provare... se non vuoi spendere 70 euro, magari fra qualche mese lo trovi usato. A me Skyrim è piaciuto molto, ma ho detestato il fatto che abbiano riusato per l'ennesima volta quel ridicolo motore di gioco, ha animazioni pietose e i combattimenti sono ridicoli. Se anche a te non è piaciuto per questo aspetto, allora DD te lo consiglio caldamente!