domenica, aprile 28, 2013

Drizzit 686-691










L'anacronismo è sempre stata una tecnica umoristica efficacissima, sia al cinema (i film di Monty Piton e di Mel Brooks) che nei videogames (basti pensare alla saga di Monkey Island). E' capitato anche a me di farne uso, più volte. Trovo che la palese illogicità di una situazione sia un innesco efficacissimo per una situazione comica. Far capitare Drizzit & soci in una fumetteria credo che sia l'apoteosi dell'anacronismo, e mi sono davvero divertito a rappresentare certe scene. Non avevo intenzione di spenderci molto tempo, giusto una decina di strisce, ma ho cercato in quelle strisce di dire tutto... vedrete cosa accadrà la prossima settimana.

Le tre strisce della miniserie della "Liberazione" di Tallis (così rinominate perché capitate proprio nel giorno della Liberazione) erano state sceneggiate, ma poi avevo deciso di non realizzarle perché spezzavano troppo il ritmo della storia. Senza di queste però, il personaggio di Sir Tallis rischiava di risultare una macchietta senza personalità, quindi alla fine le ho reinserite (e ho sceneggiato anche un'altra striscia extra apposta per lui, più avanti). Detesto introdurre nella storia personaggi ricorrenti che non abbiano un minimo di spessore, anche se la loro presenza è temporanea (vedi ad esempio Greta, Gregorius, Dorna o Collinolio). Mi piace approfondire fintanto che un personaggio, anche se comprimario, non diventa abbastanza conosciuto da essere ricordato. A volte questo mio atteggiamento genera mostri perché si rischia di far affezionare i lettori a tali personaggi e poi quando questi se ne vanno, i lettori ci restano male (soprattutto se i comprimari in questione muoiono, vedi Driass e Artemide). Tuttavia lo ritengo un rischio necessario: meglio così piuttosto che popolare la striscia di macchiette bidimensionali che lasciano il tempo che trovano.

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4 commenti:

Davide Quetti ha detto...

Povero Sir Tallis... ma in fondo poteva andargli peggio: le prove per la purificazione di solito sono terribili!

Unknown ha detto...

Oppure non sono anacronismi, ma semplicemente la storia è ambientata nel futuro. Le guerre hanno distrutto il nostro mondo facendo precipitare l’umanità in un simil–Medioevo e le nuove razze che incontriamo sono mutazioni dovute a qualche secolo o millenio di mutazioni innescate dalla radioattività delle guerre atomiche. Un po’ come nella saga di Shannara, insomma.
Quanto alle parentesi per approfondire la caratterizzazione dei comprimari, sono più che benvenute. :)

Unknown ha detto...

...metti più cura tu nella tridimensionalità dei comprimari che molti autori di romanz(acc)i nei protagonisti. Chapeau.

Dreyght ha detto...

*Rannicchiata in un angolino della stanza, dondola avanti e indietro abbracciandosi le ginocchia, ripetendo sottovoce: " ARTEMIDE NON È MORTO! Artemide non è morto... Artemide non è morto...*